domenica 13 settembre 2015

DALLA “MAPPA…. ALLA CACCIA AL TESORO”
A CURA DELL’INS. BELLINO PIERA

MAPPE
PERCORSO SEGUITO DAL GRUPPO “GRANDI” CON LA MAESTRA PIERA

L’avvio al percorso è stato dato dall’insegnante con la proposta di un classico “nascondino” da interno. Un bambino esce dalla classe, un altro nasconde un piccolo oggetto, il primo giocatore rientra e cerca l’oggetto guidato dai compagni che dicono “acqua” se è lontano dall’obiettivo, “fuochino” se si avvicina e “fuoco” se è molto vicino. Il gioco è divertente, lo ripetiamo per alcuni pomeriggi. Se la ricerca è troppo difficoltosa introduciamo la possibilità di dare indicazioni ( è vicino alle costruzioni… guarda in alto..), ma c’è un problema: facciamo troppo rumore. I piccoli riposano, non dobbiamo svegliarli. Come si può fare? “DISEGNAMO LE MAPPE!”

DI MAPPA IN MAPPA

il gioco prosegue con mappe, a volte, più particolareggiate, indicanti mobili, giocattoli, tappeti. Visto che questi indizi sono abbastanza comprensibili per tutti, perché non allargare i nostri orizzonti e tentare la creazione di una  mappa della sezione TARTARUGHE?

Dopo aver discusso sulla forma e sulle dimensioni del foglio, si decidono gli elementi utili e indispensabili perché la mappa sia comprensibile. Quindi disegneremo i mobili, ma non  i giochi che vi sono contenuti; i tavoli e le sedie, ma non i bambini; la porta e le finestre, ma non i disegni appesi ai muri.


E  GIOCHIAMO ALLA CACCIA AL TESORO!
Con la mappa in formato ridotto ognuno ha potuto organizzare una propria caccia al tesoro, segnando con l’indispensabile X il nascondiglio e consegnandola ad un compagno, gli altri bambini erano autorizzati ad elargire consigli.



DALLE MAPPE AI LABIRINTI (attraverso i percorsi)
È stato proposto al gruppo dei grandi di preparare qualche gioco per i bambini che sarebbero venuti a visitare la mostra di fine anno. La prima idea è stata di organizzare una caccia al tesoro con la nostra mappa, ma la mostra sarà allestita alla scuola media Straneo e gli spazi saranno diversi… Come fare?
Qualcuno propone di fare delle “schede”, con le strade disegnate, per andare da una parte all’altra e tutti si cimentano a produrre percorsi più o meno complicati


Alcuni percorsi sono così ricchi di svolte e intersezioni da sembrare veri e propri LABIRINTI.
PROBLEMA: CHE COS’E’ UN LABIRINTO?
COM’E’ FATTO?
Il gruppo DINOSAURI ha risposto così:
ALICE B. – si può fare anche con l’erba, con tutti gli spazi tranne le righe d’erba tutte vicine: lì non si può passare.
ANDREA – ho visto un labirinto fatto anche in un altro modo, in mattoni. Era difficile trovare l’uscita.
MATTEO – ho visto un labirinto fatto di cespugli, io sapevo dov’era l’entrata e l’uscita perché sono andato.
MATILDE – si può fare anche col legno, lo dipingi fuori e fai il disegno.
ALICE P. – alle giostre avevo visto un labirinto degli specchi.
ALICE B. – sono andata col papà e ho visto robot fermi in gabbia che ridevano e basta. E uno era impiccato.
SIMONE M. – nel labirinto che ha detto lei ci sono delle porte, ma non ti fanno uscire, puoi uscire quando hai finito tutto il labirinto.
MATTEO – i labirinti si possono fare anche con i cespugli.
ALICE P. – quando io non ero ancora nata, mia mamma era andata alle giostre e aveva fatto il gioco del labirinto.
ANDREA – nel labirinto che avevo visto, all’entrata c’era un signore che dava un foglio: era il foglio che faceva vedere che alla fine c’era una X grossa, che c’era il tesoro. E l’avevo vinto io!
ALICE B. – all’entrata mi hanno fatto andare giù perché c’erano cose per i bambini e all’uscita ci hanno dati dei pop-corn.
ALICE P. – quando la mamma era andata nel labirinto mi aveva detto che ci aveva messo tantissimo tempo per uscire.
MAESTRA – perché?
ALICE B. – perché c’erano dei muri in mezzo.
ALICE P. – sì, mi ha detto anche che si schiantava sempre!
MAESTRA – mi spiegate com’è fatto un labirinto?
MATTEO – un labirinto è un verme.
ANDREA – è anche un serpente.
MATILDE – ci vuole una porta per entrare e una porta per uscire, qualcosa dentro al verme che fa divertire i bambini e quando devono passare almeno passano in mezzo ai cespugli.

Nel laboratorio pomeridiano proviamo a costruire dei labirinti che ci possano servire per la mostra e scopriamo che:

SI POSSONO FARE LABIRINTI PICCOLI ….


LABIRINTI DISEGNATI …
E LABIRINTI “DETTATI” …
Un “maestro” guida gli altri bambini a copiare il suo labirinto seguendo le indicazioni che elenca mentre disegna il proprio (es. due passi in su, un passo verso la finestra, tre in giù…)
ANDREA – però il labirinto del maestro me era il più difficile!
Quest’ultimo gioco è divertentissimo! Lo porteremo al laboratorio della mostra (dove avrà successo anche con i bambini di 3^ elementare!)